Per la realizzazione di questo progetto sono partita da una parola: “egosistema”. Mi piace pensare di aver inventato questo termine, un pomeriggio chiusa nella mia stanza, mentre scrivevo nel mio diario.
L’egosistema è una forma di egoismo, un concetto che trovo molto efficace nel descrivere quale sia la condizione umana oggi. Questo “io obeso” che portiamo con noi e divora tutto ciò che lo circonda. È una fame irrefrenabile quella che abbiamo di noi stessi e il bisogno costante di raccontarcelo. Così ho fatto, mi sono presa e mi sono messa al centro, dentro l’obiettivo, e ho iniziato a sviscerare questo tema.
“Io sono un sistema proprietario, dipendo da me stessa e condiziono me stessa“.
L’egosistema è un discorso sulla banalità dell’esistenza umana contemporanea, che non può guardare oltre il suo naso e si perde nel viaggio triangolare (passato-presente-futuro) della sua vita, come se il punto di vista da cui osserva il mondo fosse il centro assoluto. L’egosistema è una gabbia dorata; uno spazio interno complesso; un percorso circolare, chiuso.
“Stava cercando di vedere sé stessa attraverso il suo corpo. Per questo motivo si trovava così spesso davanti allo specchio… ciò che l’attraeva attraverso lo specchio non era la vanità ma lo stupore di vedere se stessi“. (L’insostenibile leggerezza dell’essere)
La mia nudità non è narcisistica. L’ho capito dopo perché è importante che io sia nuda o seminuda. Il mio intento era universalizzare il corpo, nell’atto fotografico pensavo di averlo fatto per questo, ma in realtà è per il senso di totale libertà che si prova, è un gesto liberatorio, il gesto di un umano che nel suo spazio di comfort (la casa) non può mentire. Il corpo nudo è il segno della mia esistenza, lo nascondo ogni giorno con i vestiti, in questo lavoro voglio celebrarlo per quello che è: l’involucro, il perimetro del mio egosistema. Essere nudi è il mio dirti: “Non ti sto mentendo, questo è tutto, non potresti vedermi più da vicino“.
Egosistema nasce come opera fotografica, ma si espande in altre direzioni nel corso del lavoro, abbracciando la scrittura e il disegno. È una ricerca continua che mira a definire la complessità dell’io e la percezione che si ha del sé.